Cooperative City in Quarantine #5: TURISMO- IT

Episodio #5: Turismo

Quali danni ha subito l’industria del turismo in seguito alla crisi covid-19, e quali opportunità questa può offrire?

Grande business, quello del turismo in Europa: oltre 12 milioni di lavoratori impiegati nell’UE, un settore che rappresenta il 3.9% del suo PIL, con 9.25 trilioni di dollari di entrate complessive nel 2019 e metà dei turisti di tutto il mondo che ha visitato la regione europea. Per il blocco in corso il settore potrebbe subire un calo del 30% del fatturato nel 2020, con danni senza precedenti. Nell’Unione Europea le perdite economiche nel comparto sono stimate attualmente per circa 1 miliardo/euro al mese.

 

COSA APPROFONDIREMO:

  • affinché questa crisi sanitaria ed economica sia un’opportunità, dobbiamo agire rapidamente, poiché molte aziende stanno già lottando faticosamente per sopravvivere e rischiano di chiudere.
  • Le piccole imprese hanno bisogno di supporto finanziario, poiché rischiano di fallire e di essere acquisite da quelle più grandi, scenario assai probabile nelle condizioni attuali.
  • È necessario ricorrere agli strumenti digitali per garantirsi la visibilità sul mercato, soprattutto le piccole imprese.
  • L’estate 2020 sarà, probabilmente, molto “locale”: questa potrebbe essere un grande campo di iniziativa per le piccole imprese sociali per sopravvivere alla crisi attuale, nonostante il turismo locale nazionale potrebbe non essere in grado di compensare economicamente sul breve periodo le perdite del turismo internazionale.
  • Le aziende devono entrare maggiormente in connessione con le comunità locali di riferimento per ottenerne supporto; molto probabilmente chi ha già creato dei legami sarà più in grado di affrontare questa situazione (imprese orientate al sociale).

Daniela Patti (Roma) e Yilmaz Vurucu (Vienna) del Team Eutropian hanno facilitato il dialogo nel #5° episodio di Cooperative City in Quarantine dedicato al turismo. Fra gli ospiti della puntata:

  • Damiano AvellinoFairbnb, sito di affitto etico di case-vacanza, Bologna (It)
  • Laura Gaggero – Assessore a Turismo e Promozione della Città di Genova (It)
  • Nicholas Karachalis – Esperto Urbact – Università della Tessaglia, c/o Volos (Grecia)
  • Gabriella SonnleitnerMagdas Hotel, hotel che ospita rifugiati a Vienna (Austria)
  • Cesare Torre – Direttore Dipartimento Turismo e Promozione della Città di Genova (It)

Non nascono ora, con la crisi dovuta al Covid-19, le preoccupazioni relative al turismo di massa, che ben prima di questa avevano interessato una serie di questioni. Così, il sito “AirBnb” era stato accusato di avere escluso i residenti locali dal mercato immobiliare locale, questi erano scesi in protesta per l’“invasione” di turisti e i comuni di tutto il continente europeo emanavano ordinanze volte a contenere il flusso di persone e tutelare il patrimonio monumentale. Il settore del turismo verte da sempre in gravi difficoltà, ma in che misura la crisi attuale potrebbe essere l’occasione per ripensarlo complessivamente, magari a partire da un modello più sostenibile?

Nel corso della puntata sono stati proposti dei contributi video che hanno raccolto una serie di testimonianze da Roma, Budapest e Tel Aviv per raccontare le attuali condizioni del settore turistico. Ne è emersa una situazione molto difficile, in cui diversi attori del comparto – dalle guide alle agenzie di marketing – sono stati colpiti in modo trasversale.

Partendo dal punto di vista degli esperti sull’attuale condizione del comparto turistico, abbiamo raccolto una serie di informazioni di contesto. In Grecia (Nicholas Karachalis) si sta cercando disperatamente di riattivare il settore attirando i turisti, un settore che rappresenta il 40% dell’economia nazionale. D’altra parte, città e isole sovraffollate risultano sempre meno attraenti per i rischi di contagio, tendenza che probabilmente sarà difficile invertire per molti mesi e forse anni. D’altra parte la condizione di precarietà del comparto era un problema grave già prima dell’epidemia di Covid-19, questa può quindi rappresentare l’opportunità per un’inversione di marcia. Lo Stato, tuttavia, non ha stanziato aiuti economici per i lavoratori del comparto, non essendo ancora iniziata l’alta stagione. In Italia (Laura Gaggero) il turismo è un settore resiliente, ma è un comparto essenziale di cui il Governo si deve occupare, che rappresenta il 15% del PIL nazionale, e il 20% delle entrate del Comune di Genova. A Genova si è cercato di intervenire supportando le relazioni fra gli stakeholder locali (ad es. hotel, crociere, acquari, guide turistiche) e il dialogo fra le parti interessate affinché si condividessero proposte e prospettive. In termini di sostenibilità Genova si ritiene una realtà all’avanguardia, la prospettiva è quindi ottimistica verso la ripresa. Fra le iniziative messe in campo c’è anche la creazione di un Think-Tank internazionale dedicato al turismo, il coinvolgimento nel programma di cooperazione territoriale europea “URBACT”, l’impegno per stilare nuovi accordi con AirBnb, Fairbnb e Wonderful Italy e la creazione, al contempo, di una rete fra diverse città italiane come Milano, Torino e Venezia volta alla promozione del turismo.

Un ruolo importante nella promozione di un cambiamento nel settore turistico potrebbe essere, dunque, quello svolto dagli stakeholder etici. Discutendo del lavoro di Fairbnb in Italia (Damiano Avellino), in particolare, è emersa nuovamente la condizione di grave precarietà sociale e lavorativa che interessa il comparto, nonostante il dato contradditorio di un settore che negli ultimi 40 anni è cresciuto del 700%. Un ritmo di crescita simile evidentemente insostenibile nel tempo, che ha difatti finito per danneggiare il tessuto sociale ospitante per una distribuzione iniqua della ricchezza prodotta. Al contrario, ruolo e obiettivo del turismo sostenibile sono l’assicurarsi che la ricchezza prodotta sia condivisa, che l’impatto negativo sull’ambiente venga ridotto e che le comunità locali vengano rispettate e coinvolte nel processo di trasformazione delle città. Come ottenere tutto ciò? Fairbnb si è messa a disposizione come piattaforma funzionale a questo processo.

Abbiamo chiesto ai nostri interlocutori in che modo hanno sviluppato alcuni dei loro strumenti di azione e divulgazione, e in che senso la ritengono una cosa importante in questo momento. Così Cesare Torre ha sottolineato l’importanza di mettere a colloquio le parti più importanti interessate da questo processo, per potere discutere di forme e opportunità di creazione di un nuovo scenario per il turismo, ma anche degli strumenti giusti per raccontarlo:

Cesare Torre – «Vogliamo mostrare una città sicura, in grado di offrire diverse opportunità ai visitatori, ma abbiamo anche lavorato con gli strumenti che URBACT ci ha fornito per coordinare la comunicazione della città in questa direzione. Anche le imprese culturali, come organizzatrici di festival, teatri, gallerie svolgono un ruolo importante in tutto questo. Ci stiamo perciò concentrando sulla creazione di nuovi prodotti culturali basati sulla qualità più che sulla quantità di pubblico che possono raggiungere. Vogliamo offrire modi nuovi di scoprire la città e, data la situazione attuale, è necessario sviluppare prodotti culturali fruibili via web, visto che non saremo in grado di organizzare eventi live per il resto del 2020.

La città di Vienna ha registrato entrate senza precedenti nel settore del turismo nel corso degli ultimi anni. Il caso del ‘Magdas Hotel’ è molto interessante: in che modo contribuisce allo sviluppo del settore, a Vienna e al di fuori?

Gabriella Sonnleitner – «É una questione di equilibrio. Da un lato stiamo risolvendo delle questioni sociali, poiché il nostro personale è gestito da ex rifugiati. Li formiamo, in modo tale che possano lavorare nel settore e svilupparlo, poiché uno dei principali problemi del turismo austriaco è la carenza di personale. Coloro che sono ospiti  da noi per la prima volta credono di trovarsi in un normale hotel, ma in seguito si rendono conto che i nostri collaboratori appartengono a una fascia sociale vulnerabile. Perciò offriamo qualcosa di nuovo, e al contempo contribuiamo a rendere Vienna una meta turistica, mettendo i nostri ospiti in condizione di farsi una nuova idea su cosa sia il lavoro sociale e di vedere in che modo il turismo possa essere un suo ambito di applicazione».

Che ne sarà del turismo in futuro?

Nicholas Karachalis – «I grandi tour-operators si fonderanno, il loro potere di negoziazione aumenterà mentre le piccole imprese locali andranno in bancarotta. Per evitare di subire perdite economiche, non si darà priorità alla sostenibilità e la maggior parte dei comuni dei paesi dall’economia fragile non rappresenteranno uno stakeholder affidabile. Però, ci sono forti segnali che i viaggiatori cambieranno le loro abitudini di vacanza, a favore di viaggi da soli in gruppo, opzioni economicamente più sostenibili. Cerco perciò di restare ottimista, sperando che questa possa essere l’opportunità per un cambiamento. Gestire liquidità non è una cosa semplice. Per esperienza personale, ho visto che i decisori politici vogliono ottenere risultati immediati e credono che, una volta finito il blocco, i problemi saranno risolti.  Questo non è vero ed è sbagliato crederlo. Dobbiamo pianificare in anticipo, dobbiamo pensare a lungo termine e costruire narrazioni civiche in grado di attrarre i visitatori». Laura Gaggero – «Abbiamo davvero una grande opportunità, crediamo che la città intera debba essere valorizzata, che è il motivo per il quale stiamo cercando di creare nuovi motivi per cui i visitatori dovrebbero venire qui. Esistono luoghi meravigliosi anche nelle periferie, e questo potrebbe dare impulso alla nascita di piccole imprese locali».

Genova – foto (C) Igersgenova

Damiano Avellino – «In questa nuova condizione, la tecnologia dovrà certamente trovare il modo di adattarsi. Noi collaboriamo con le cooperative sociali cercando di capire come farlo. . Cosa cercheranno le persone, cosa saremo noi in grado di offrire? Ad esempio, Piazza Grande a Bologna offre visite guidate da persone che in precedenza erano senzatetto. Dobbiamo creare nuovi strumenti a partire dalle esigenze delle persone, utilizzando la tecnologia per darne notizia e attrarre più visitatori».

Gabriella Sonnleitner – «Abbiamo come obiettivo a breve termine di attivare quanto prima il turismo inboud. Dovremmo chiederci in che modo il turismo può contribuire allo sviluppo di uno stile di vita sostenibile. Il turismo ha un impatto così forte che può causare problemi sociali, sul lungo periodo questo non può funzionare.  Serve lungimiranza: cosa accadrà se non saremo in grado di risolvere la crisi climatica, in che modo travolgerà nella distruzione anche i patrimoni aziendali? Cosa succederà fra 50 anni?»

L’Italia sta elaborando un sistema di sgravi fiscali in supporto alle imprese locali e per rafforzare il turismo etico. Se questo è vero, come sarà l’estate 2020 a Genova, ad esempio, e cosa farete per incoraggiarla?

Cesare Torre – Le nuove frontiere della sostenibilità saranno salute e sicurezza. Pianificare la strategia di comunicazione e di marketing è fondamentale, pubblicizzando la nostra città come un luogo sicuro, accogliente, in grado di offrire diversi modi di accostarsi alle sue bellezze. Stiamo lavorando per valorizzare le attività all’aperto, il centro storico e le periferie, e ci soffermeremo maggiormente sul turismo in entrata (inbound/incoming).

Manifesto anti-turistificazione a Madrid. Foto (cc) Eutropian

Cosa possiamo fare tutti per supportare le piccole imprese?

Gabriella Sonnleitner – «Da noi c’è un supporto di massa molto generoso. Ad esempio, alcune persone lasciano un contributo dicendo che torneranno poi in seguito a riprenderlo. Anche le campagne di crowdfunding possono essere un metodo utile, e su scala ridotta possono essere coinvolti i visitatori a noi già noti e quelli potenziali, che vorranno venire o tornare, se si affezioneranno a te. Le piccole imprese dovrebbero investire nel contatto umano».

Laura Gaggero – «Credo che le persone stiano sviluppando un nuovo senso di comunità anche nel campo del business. Sta avvenendo un risveglio dell’etica, e le cose dovranno cambiare, soprattutto dopo una pandemia simile».

Cesare Torre – «La cooperazione e la sinergia tra gli stakeholders locali, le piccole imprese e l’amministrazione comunale assumeranno sempre maggiore importanza. Solo le città più preparate e resilienti riusciranno ad avere un recupero pieno. Dovremmo inoltre tenere presente che le tendenze del turismo sono destinate a cambiare, saranno avvantaggiate quelle destinazioni in grado di offrire più attività all’aperto, o in cui questo aspetto è centrale.

(cc) Eutropian

Damiano Avellino – «Fairbnb rappresenta un buon esempio in questo senso. Le piccole imprese e i fornitori devono fare tutto il possibile per adattare le proprie competenze al luogo in cui si trovano ad operare, assicurandosi di trovare nuovi canali per conseguire più facilmente i loro obiettivi. Forse le persone inizieranno a visitare luoghi meno affollati, il che potrebbe rappresentare un beneficio per la popolazione locale. Le soluzioni devono essere rapide e innovative, e questa non è una cosa semplice, perché abbiamo un problema rispetto alla digitalizzazione. Molti potrebbero non essere ancora pronti a gestire questo processo, considerando che diversi  stakeholders non sono abituati a lavorare in modo tanto intenso con la tecnologia e/o il social media marketing. È in questo che le amministrazioni cittadine dovrebbero offrire il loro supporto».

> Seguici nella nostra prossima live su FB, venerdì 24.04.2020 alle 17.00 CET su @cooperativecity.org, parleremo di beni comuni:  come condividere e tutelare risorse per un mondo più giusto e solidale?

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Cooperative City in Quarantine è un appuntamento con la solidarietà in Europa. Nasce dal bisogno di condividere storie di speranza e ispirazione, di affrontare insieme le sfide attuali mettendo in campo soluzioni pianificate, così da avere un mondo più giusto alla fine del periodo di emergenza. Nonostante le proiezioni di una progressiva riapertura, il blocco delle attività è ancora in corso, e settori come il turismo non saranno in grado di tornare a lavoro per diversi mesi ancora. La disoccupazione alle stelle, frutto della crisi, implicherà probabilmente una ripresa molto lenta e dolorosa. Parliamo oggi quindi di turismo, dell’impatto della crisi su questo settore e delle eventuali opportunità per un ripensamento di questo nel suo insieme, a partire da un’idea di sviluppo locale e sostenibile.

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