Il mercato è un incubatore di imprese giovanili – YOUNG MARKET LAB

Il Young Market Lab ha riattivato gli spazi inutilizzati del mercato coperto di Carbonara di Bari tramite il coinvolgimento di giovani che hanno avviato le loro idee di micro-imprenditorialità. In preparazione del bando pubblico è stato avviato un percorso di supporto e formazione sui temi dell’economia collaborativa, del riuso degli spazi mercatali e sulle pratiche di riattivazione già sperimentate in Italia e nel mondo. I partecipanti vincitori del bando, uniti in team e ispirandosi a specifici bisogni del territorio, hanno sviluppato progetti e sono diventati affidatari di 14 box del mercato ricevendo un supporto economico di 60.000 euro per l’avvio delle idee imprenditoriali.

“Il mercato rivive non solo come luogo di nuove imprese o attività commerciali, ma come spazio pubblico attraverso l’attivazione dei giovani.”

Siamo un gruppo di associazioni e giovani professionisti che arrivano da diverse esperienze e da studi in campi differenti, e hanno deciso di applicare le nostre conoscenze e anche le nostre esperienze – che derivano dalle attività pregresse fatte sul territorio, per il rilancio di un territorio che è considerato erroneamente una periferia.
Il progetto Young Market Lab è stato condotto in collaborazione tra diverse realtà partner: l’associazione coordinatrice, Kreattiva, composta da under 35 e attiva nell’ambito dell’educazione, che promuove iniziative di innovazione didattica e di metodologie di partecipazione soprattutto in contesti periferici e svantaggiati, e si sta occupando anche di un network nazionale con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza per i minori d’Italia, coordinando la prima radio istituzionale interamente gestita da minori; ActionAid, organizzazione internazionale che si occupa dei temi della disuguaglianza sociale e dell’engagement, quindi per la partecipazione ed il coinvolgimento civico; BAM, associazione giovanile locale che si occupa di eventi di coinvolgimento di giovani studenti nell’area metropolitana di Bari; Ouishare, la comunità globale che si occupa da sempre di economia collaborativa e che, nell’ambito del laboratorio, si occuperà, in particolare, di facilitare la co-progettazione in ambito di economia collaborativa. Io sono referente dell’associazione Pop Hub, che è un’associazione nata nel 2013 a seguito della vittoria di un bando del MIUR sulle Smart Cities and Communities e Social Innovation, e si occupa di studiare strategie per la rigenerazione urbana e, in particolare, per il riuso degli immobili in abbandono. Abbiamo già maturato delle esperienze che vanno da attività temporanee a iniziative progettuali sempre in ambiente collaborativo e con metodologie di co-progettazione, a Bari.

Avvio dei lavori nel Settembre 2015. sFoto (c) YMLBari

Il contesto in cui è nato questo progetto vedeva già una forte volontà da parte di tutti i partner di lavorare su una periferia di Bari, quindi di testare tutte le nostre esperienze nell’ambito della rigenerazione urbana su uno spazio della città in particolare che potesse, poi, fare da volano per un processo virtuoso. Questo spazio è stato identificato nel mercato di Carbonara che, appunto, è considerato erroneamente una periferia, in quanto fa parte di uno dei Municipi del Comune di Bari, ma è stato fino a pochi decenni fa un Comune autonomo. Quindi è in questa situazione di doppia natura, di un centro al quale è stato spostato il baricentro e quindi si trova ad essere una periferia suo malgrado, ovviamente con tutti i problemi socio-economici che questo comporta.
Quindi l’idea che è venuta a tutti, su cui poi si è condensata l’idea del progetto, è quella di partire da un luogo identificativo per il territorio, cioè il mercato rionale, da cui potesse partire la rivitalizzazione economica, ma anche sociale e culturale del territorio, con un’iniziativa rivolta soprattutto al coinvolgimento della comunità giovanile nella rigenerazione degli spazi pubblici, che facesse poi da innesco per lo sviluppo territoriale. Il progetto è stato presentato e ha vinto il secondo posto al programma MeetYoungCities Social Innovation – partecipazione per i giovani dei Comuni Italiani, promosso dall’ANCI, dall’ANG, l’Agenzia Nazionale per i Giovani, e dall’IFEL.
Le problematiche principali sono quelle di sempre: il lavoro – o meglio la sua mancanza, la disuguaglianza, le condizioni di disagio socioeconomico, l’obiettivo è ribaltarle in chiave positiva, applicando uno sguardo trasversale ai problemi per fare emergere le risorse rigenerative già presenti sul territorio. Ovviamente i problemi che abbiamo riscontrato, quindi le condizioni di partenza, non erano ottime perché, oltre ai problemi tipici trasversali delle periferie, ci siamo trovati in un contesto economico di crisi, quella dei mercati rionali. I mercati rionali di Bari, come un po’ tutti i mercati nelle aree metropolitane italiane, soffrono vuoi per la crisi, vuoi per l’inadeguatezza, forse, nel mettersi al passo coi tempi. Quindi abbiamo trovato un mercato fortemente sottoutilizzato dal punto di vista spaziale – quasi la metà dei box del mercato sono inutilizzati – e anche, ovviamente, dal punto di vista dell’offerta economica e del rilancio della produzione del territorio rispetto all’offerta che il mercato rivolge.
Quello che abbiamo fatto è stato legare insieme una serie di attori che sono coinvolti in vario modo: prima di tutto il Comune di Bari, che per il progetto dell’ANCI è il capofila; quindi i commercianti del mercato, ma anche quelli dell’area circostante; abbiamo coinvolto il Municipio IV, che è il referente territoriale principale, nonché il soggetto gestore del mercato; abbiamo coinvolto, ovviamente, tutte le reti in cui le nostre associazioni erano immerse, quindi abbiamo attivato dei meccanismi di collaborazione tra le associazioni, e abbiamo anche sfruttato quella che è, forse, la risorsa principale dei territori come quello in cui stiamo operando, ovvero i legami sociali, quindi le reti di prossimità che servono, in qualche modo, a riattivare tutto un sistema, ovviamente rivisto e aiutato. Infatti quello che abbiamo riscontrato – anche perché ci sono dei ragazzi all’interno dei gruppi di coordinamento del progetto che sono di Carbonara – è che le persone sono già abituate a collaborare, scambiare e condividere, secondo le pratiche dell’economia di prossimità, solo hanno bisogno di mettere in atto queste esperienze, cioè di veicolare queste abitudini a esperienze anche imprenditoriali. Infatti quello che stiamo facendo noi, la nostra mission principale, è fornire strumenti per comprendere come la collaborazione possa diventare economia collaborativa, quindi mettendo in atto anche un cambiamento di paradigma per quanto riguarda quello che viene percepito: fondamentalmente il problema del lavoro e dell’impossibilità di trovarlo. Abbiamo coinvolto la popolazione nell’idea che il mercato possa essere il nuovo volano dello sviluppo del territorio, e stiamo cercando di coinvolgere tutti gli attori interessati a credere in questo progetto. Stiamo cercando di parlare con i cittadini per riabituarli all’idea di andare in un posto che viene percepito come uno spazio imposto, perché i mercati rionali di Bari hanno subito negli ultimi decenni un processo di delocalizzazione: da quelle che erano le loro abituali sedi, per la strada, in strutture invece coperte, che in alcuni casi sono state poi riscontrate come inadeguate, che non intercettavano più i luoghi della condivisione e della vita del territorio, e che, quindi, sono state pian piano abbandonate anche nel senso della loro importanza sociale, oltre che di scambio economico. Dopo la sensibilizzazione, in cui ritessere alcune fila e riposizionare un nodo importante del territorio negli spazi del mercato con la consultazione della cittadinanza e la creazione di una specie di canovaccio dei bisogni del territorio e delle risorse da attivare, è partita una call for solution destinata ai ragazzi beneficiari del progetto MeetYoungCities, dai 18 ai 35 anni, con l’obiettivo di incentivare l’avvio di imprese basate sull’economia collaborativa ed esattamente rispondenti ai bisogni del territorio, ma che attingono anche alle risorse latenti potenziandole. Attraverso la concessione degli spazi del mercato, i box inutilizzati cambiano quindi destinazione d’uso, passando dall’essere adibiti alle merceologie tradizionali all’ospitare altre attività, facendo del mercato non solo sede di compravendita alimentare, ma luogo di condivisione e vita sociale anche oltre gli orari e in giornate che non sono quelle del mercato, quindi valorizzando il più possibile la presenza di questo edificio all’interno del territorio.

Spazi collettivi. Foto (c) YMLBari

Durante l’ultimo anno, a partire dall’inaugurazione dell’ala mercatale con l’insediamento delle nuove attività – che si è svolta a novembre 2016, Young Market Lab è stato attivo all’interno del mercato coperto di via Vaccarella con numerose attività ispirate all’economia collaborativa.
È stata allestita, per esempio, una libreria per il servizio “Prendi in prestito la cultura”: non un semplice booksharing, ma la possibilità di prendere in prestito dei libri per leggerli in tranquillità, senza l’obbligo di consegnare altri volumi personali.
I box di Young Market Lab hanno, poi, ospitato quattro studenti del Liceo scientifico “Enrico Fermi” di Bari, nell’ambito del progetto di alternanza scuola – lavoro. I ragazzi hanno lavorato all’ideazione di una loro start up e alla redazione del Business Model Canvas, seguendo tutte le fasi del processo e presentando ai compagni il loro progetto.
Ispirandosi alla pratica dell’autoformazione, Young Market Lab ha promosso corsi, laboratori e workshop basati sulla condivisione di saperi e conoscenze (formali e non formali). I corsi (in larga parte gratuiti o a un prezzo volutamente popolare) sono stati sviluppati per promuovere la conoscenza del mercato nella sua nuova veste di incubatore sociale e luogo di aggregazione.
Non sono mancati momenti di festa e condivisione, come lo Swap Party (il baratto di vestiti e accessori, senza l’uso di denaro).
Infine, Young Market Lab è stato sportello Pug per il Comune di Bari, favorendo la raccolta di dati e visioni dei cittadini che hanno partecipato al percorso e contribuendo alla redazione del documento conclusivo.
In parallelo, alcune delle buone pratiche sperimentate sono state poi adottate anche in altri mercati di Bari, e speriamo che possano infine essere introdotte nel regolamento dei mercati del Comune di Bari. Gli obiettivi nel medio e lungo termine riguardano proprio il passaggio da sperimentazione a pratica corrente, in cui il mercato rivive non solo come luogo di nuove imprese o attività commerciali, ma come spazio pubblico a tutto tondo attraverso il pilastro fondamentale che è l’attivazione dei giovani. La possibilità che ciò sia possibile legando l’auto-imprenditorialità alla cura del territorio e dello spazio comune è uno dei principi che hanno mosso tutto il progetto, che si racchiude nel concetto di resistenza dei cervelli: all’incuria e alla fuga noi preferiamo l’applicazione di tutte le risorse e delle energie nella nostra terra.

Intervista con Silvia Sivo del 18.11.2017 di Daniela Patti.

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